Clitoride
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Posted:Sep 21, 2016 2:37 am
Last Updated:May 7, 2024 12:21 am
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La clitoride, spiegata bene
di Giulia Siviero
Da gennaio in alcune scuole francesi sarà usato un modello tridimensionale: moltissime persone – uomini e donne – non ne sanno quasi niente
clitoride
Dal gennaio del 2017, alcuni e alcune studenti francesi avranno a disposizione per le lezioni di educazione sessuale un modello anatomico e tridimensionale di una clitoride. Il modello è stato inventato e realizzato dalla ricercatrice indipendente Odile Fillod con una stampante 3D: è libero da diritti e può essere scaricato online in modo che chiunque abbia accesso a una stampante 3D, insegnanti ed educatori sessuali innanzitutto, possano farne una copia. Sembra infatti che anche sulle informazioni più semplici (che forma ha una clitoride e quanto è grande) moltissime donne e moltissimi uomini abbiano idee piuttosto vaghe.
A questa ignoranza partecipano e contribuiscono retaggi delle molte false credenze circolate per secoli intorno alla sessualità femminile ma anche luoghi comuni, definizioni sbagliate, rappresentazioni assenti o incomplete e, infine, i libri di scienze delle scuole evidentemente poco interessati all’unico organo del corpo umano dedicato esclusivamente al piacere.
Ce n’era bisogno?
L’anatomia della clitoride non è certamente rimasta oscura e sconosciuta finora. Ma è un fatto che la maggior parte degli uomini e anche delle donne non abbiano alcuna idea anatomica di come sia fatta questa parte dell’apparato genitale.
La ricercatrice Odile Fillod ha realizzato il suo modello – che riproduce la clitoride in scala reale e che è grande dunque 10 centimetri circa – dopo aver lavorato a un video con i creatori di una web TV anti-sessista, scoprendo che la clitoride non era mai stata rappresentata in modo corretto nei libri di testo disponibili nelle scuole. Lo scorso giugno l’Haut Conseil à l’Egalité (HCE), un ente del governo francese che controlla e fa proposte sulla parità di genere nella politica, nell’economia, nella cultura e nella società, aveva scritto nel suo rapporto sullo stato dell’educazione sessuale nel paese che un quarto delle ragazze di 15 anni non sapeva nemmeno di avere una clitoride e che l’83 per cento ne ignorava comunque la funzione.
In Italia non esistono studi in materia ma nessun indizio fa pensare che la situazione sia migliore della Francia, anzi: al di là di singoli progetti locali, l’Italia è uno di quei paesi dell’Unione Europea a non aver ancora reso obbligatorio nelle scuole l’insegnamento dell’educazione sessuale. I paesi che non l’hanno fatto sono una minoranza. Al di là delle informazioni corrette sui propri organi genitali, fare educazione sessuale a scuola – come ha scritto l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e come è spiegato bene qui – incide favorevolmente sul numero delle gravidanze indesiderate, su quello delle malattie trasmesse sessualmente, sugli episodi di abusi sessuali, sugli stereotipi e sulle discriminazioni basate sull’orientamento di genere e sull’orientamento sessuale.
Per farsi un’idea reale di come sia fatta la clitoride, nemmeno i dizionari sono di aiuto. L’Oxford Dictionary la descrive come «small, sensitive, erectile part of the female genitals at the anterior end of the vulva». Una “piccola parte” dell’organo genitale femminile, sensibile ed erettile, che non si sa bene a cosa serva. Nel definire il pene lo stesso dizionario non fa alcun riferimento alla dimensione (che poi nei fatti è assimilabile a quella di una clitoride) e ne spiega sommariamente la funzione. In questa scheda per le scuole dello Zanichelli sugli organi genitali esterni femminili – ma esistono molti esempi simili – la clitoride viene mostrata solo nella sua parte visibile e non c’è alcuna informazione o scheda che dica come sia fatta anche all’interno. Questo vale per la maggior parte delle immagini stampate nei libri di scienze delle scuole medie e superiori nei capitoli dedicati all’apparato genitale femminile. Nelle spiegazioni che accompagnano le immagini, poi, spesso non si trova proprio alcun riferimento alla clitoride. La clitoride insomma è o totalmente ignorata o scarsamente rappresentata; e se lo è, compare come un piccolo “semino”.
organi-genitali-femminili-esterni
Descrizioni della clitoride si trovano in alcuni trattati dell’antichità e in quelli degli anatomisti europei del Sedicesimo secolo. Una prima rappresentazione più chiara e schematica la diede però l’anatomista tedesco Georg Ludwig Kobelt nel 1844, ricordato soprattutto per i suoi studi dell’anatomia dell’apparato genitale. Il lavoro di Kobelt venne ripreso nel 1998 da Helen O’Connell, prima donna australiana a laurearsi in urologia. O’Connell viene considerata la prima persona al mondo ad aver dato una descrizione anatomicamente accurata della clitoride.
La clitoride è fatta così
Clitoride modello
Nella donna, come nell’uomo, esistono organi erettili: la clitoride, omologa al pene maschile, e i bulbi del vestibolo, omologhi al corpo cavernoso dell’uretra maschile cioè al tessuto spugnoso che circonda l’uretra del pene. Nel modello di Odile Fillod i bulbi sono quelli in rosa scuro. La clitoride si trova sulla parte anteriore della vulva, esattamente dove si uniscono le piccole labbra.
La clitoride si può dividere in tre: le due radici, il corpo e il glande. Le radici hanno forma cilindrica, sono simmetriche e avvolgono la vagina. Verso l’alto le radici si uniscono alla sinfisi pubica (cioè all’articolazione che sta tra le due ossa pubiche) in una forma che nei libri di anatomia viene definita “impari”. Vuol dire che sta in posizione mediana e che non è su entrambi i lati: le due radici, insomma, si uniscono. Questa formazione impari è il corpo della clitoride che si sviluppa verso l’alto e in avanti e che poi si piega bruscamente verso il basso e all’indietro (è l’angolo della clitoride). Il corpo termina con una formazione leggermente rigonfia, il glande, che è rivestito da un sottile strato di pelle che dipende dalle piccole labbra. Le radici e la parte posteriore del corpo non si vedono, sono interne. La maggior parte della clitoride si trova dunque all’interno del corpo della donna, fuoriuscendo solamente per un piccolo tratto. All’interno dell’apparato femminile la clitoride può arrivare a 10 centimetri di grandezza. È un organo molto ricco di terminazioni nervose e, se stimolato, può portare la donna all’orgasmo.
Clitoride
Perché “è andata” in questo modo?
Della funzione della clitoride e della sua evoluzione nel tempo si sa molto poco: non ha alcuna funzione nella riproduzione, e questo potrebbe spiegare in parte il fatto che non susciti interesse. Ma potrebbe esserci anche qualcosa di più.
Lo scorso giugno, sempre nel suo rapporto sullo stato dell’educazione sessuale in Francia, l’Haut Conseil à l’Egalité ha mostrato come le linee guida e i testi di educazione all’affettività fossero pieni di riferimenti sessisti: dicono per esempio che mentre i maschi sono più «concentrati sulla sessualità genitale», le ragazze «attribuiscono più importanza all’amore», in una specie di circolo vizioso in cui non si insegna loro che c’è una parte del corpo sulla quale potrebbero decidere o scegliere di concentrarsi a loro volta.
Alcune femministe della cosiddetta “seconda ondata” (fine anni Sessanta) individuavano alle origini del patriarcato (cioè del predominio dei maschi e della subordinazione delle donne) non lo sfruttamento economico e neppure l’esclusione dai diritti politici, ma la supremazia nella sfera della sessualità e della riproduzione: una differenza biologica, anatomica, fisiologica, “sessuale” nel senso letterale della parola, era stata insomma trasformata dagli uomini con tutti i mezzi possibili (fino alla violenza, cioè allo stupro) in una differenza di ruoli sociali e familiari, cioè di “genere”. La risposta di queste femministe fu dunque rompere l’ultima barriera che, secondo loro, impediva alle donne una piena liberazione: la barriera della “servitù” sessuale e dei suoi schemi prestabiliti che erano stati costruiti, semplificando, su un preciso modello: piena attività dell’uomo, vuota passività della donna.
La prima fondamentale condizione della liberazione della donna consistette quindi nella separazione della sessualità dalla riproduzione. Anne Koedt, attivista statunitense, nel 1970 pubblicò un saggio di grande successo per il movimento delle donne: “Il mito dell’orgasmo vaginale”. Il libro era un attacco frontale alla principale tesi di Freud sulla “crescita” della donna, la tesi cioè dei due orgasmi femminili: al primo, quello clitorideo, la donna arriva con la masturbazione fino all’adolescenza; il secondo, quello vaginale, la donna lo raggiunge soltanto con la penetrazione del pene maschile. La tesi di fondo di Freud era abbastanza chiara: la donna diventa “completa” e si libera dall’infanzia quando abbandona l’orgasmo clitorideo, che la trattiene invece nella fase adolescenziale, e viene portata all’orgasmo vaginale dalla penetrazione di un uomo. Nel suo libro Koedt si dedicò a questo mito e alla sua demolizione affermando che la frigidità della donna non dipendeva da lei, ma dalla pretesa freudiana e genericamente maschile di provocare un orgasmo e una risposta “gratificante” spesso in un luogo dove l’orgasmo non poteva avvenire. E questo pensando solamente al proprio piacere di uomo che si può ottenere nella maniera più facile e veloce: masturbandosi dentro a una donna, diceva Koedt. L’orgasmo clitorideo poteva invece per Koedt rappresentare una grave minaccia per gli uomini: diventare sessualmente superflui.
Una delle più importanti femministe italiane, Carla Lonzi, nel 1971 pubblicò “La donna vaginale e la donna clitoridea”: sosteneva che fosse stato l’uomo, per ragioni di dominio, a imporre il modello di piacere vaginale che aveva reso la donna dipendente dalla procreazione e dal piacere maschile. Lonzi si spingeva oltre Koedt descrivendo una donna vaginale e una donna clitoridea (cioè, simbolicamente, una donna addomesticata e una liberata):
«Il sesso femminile è la clitoride, il sesso maschile è il pene.
Nell’uomo il meccanismo del piacere è strettamente connesso al meccanismo della riproduzione, nella donna meccanismo di piacere e meccanismo della riproduzione sono comunicanti, ma non coincidono.
Avere imposto alla donna una coincidenza che non esisteva come dato di fatto nella sua fisiologia è stato un gesto di violenza culturale che non ha riscontro in nessun altro tipo di colonizzazione.
La cultura sessuale patriarcale, essendo rigorosamente procreativa, ha creato per la donna un modello di piacere vaginale.
La donna clitoridea non ha da offrire all’uomo niente di essenziale, e non si aspetta niente di essenziale da lui. Non soffre della dualità e non vuole diventare uno. Non aspira al matriarcato che è una mitica epoca di donne vaginali glorificate. La donna non è la grande-madre, la vagina del mondo, ma la piccola clitoride per la sua liberazione».
Anche Lonzi, comunque, sottovalutava l’anatomia. La “quarta ondata” del femminismo, quella attuale, ha saputo riprendere alcune di queste tesi alleggerendole dai toni del tempo e non cambiando la sostanza: continuando dunque ad affermare il diritto, per la donna, a una sessualità slegata dalla funzione riproduttiva e materna. Il gruppo femminista francese Osez Le Féminisme è stato fondamentale per esempio nel chiedere che si parlasse nelle scuole (e in generale) della sessualità delle donne; già nel 2011 aveva lanciato la campagna “Osez le clitoris”. A Nizza il gruppo di femministe Les Infemmes ha creato una fanzine ironica chiamata L’Antisèche du Clito. Qualcuna ha fatto anche dei gioielli a forma di clitoride.
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A che ci serve saperlo?
Sapere come è fatta una clitoride smonta una serie di luoghi comuni che hanno represso la sessualità femminile per secoli. Confuta innanzitutto il fatto che la clitoride sia come un “semino”, cioè piccola (se vogliamo restare nella metafora assomiglia piuttosto a un tulipano; qualcuna ha suggerito che questo emoji sarebbe perfetto). E questo non certo per partecipare alla gara sulle dimensioni del proprio organo sessuale, ma per superare le rappresentazioni disuguali e sbilanciate della sessualità e del desiderio. L’organo sessuale femminile non è un’assenza o un vuoto rispetto a quello maschile: entrambi gli organi hanno la stessa origine embrionale, contengono gli stessi tipi di tessuto, funzionano allo stesso modo e svolgono un ruolo simile nel piacere sessuale.
Un’altra idea molto diffusa che si rivela falsa è che la vagina sia l’equivalente femminile del pene. Invece lo è la clitoride. Non sarebbe difficile dare una spiegazione di questo tipo, logica e fattuale, fin dall’inizio: “I bambini hanno il pene, le bambine hanno la clitoride. Una clitoride è come un pene interno, un pene è come una clitoride esterna”.
Il maggiore vantaggio riguarda però il fatto che sarebbe possibile fare (fin dalle scuole, per quanto riguarda il caso francese) una discussione demistificata sull’orgasmo femminile, che ancora oggi molti ricercatori studiano per cercare di capire se serva a qualcosa e a cosa. Sarebbe possibile anche aumentare la consapevolezza sul piacere femminile, spesso ignorato: le ragazze potranno pensarsi già all’inizio della loro vita sessuale come soggetti pienamente attivi. A proposito del suo modello, Odile Fillod ha spiegato che sarà «importante per le giovani donne avere un’immagine mentale di ciò che sta realmente accadendo nel loro corpo quando sono stimolate. Comprendere il ruolo chiave della clitoride significherà infine per alcune donne liberarsi dal senso di vergogna o dal pensiero di essere anormali se il rapporto di penetrazione per loro non è soddisfacente».
https://vimeo.com/166628201
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Il punto G fa ancora litigare gli studiosi
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Posted:Jan 29, 2010 8:52 am
Last Updated:Dec 1, 2015 11:20 am
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Il punto G fa ancora litigare gli studiosi: “La sua esistenza è incontestabile”
di Adele Sarno
Si riapre la discussione sulla zona erogena femminile. Un gruppo di studiosi francesi smentisce la ricerca dei colleghi inglesi che ne aveva contestato l'esistenza. L'opinione degli italiani: "C'è, ma dovremo cambiargli nome"
Il punto G è il grande protagonista della sessualità femminile e periodicamente torna al centro del dibattito. Non è un privilegio per tutte, dicono alcuni medici. Secondo altri, invece, non non lo è per nessuno. Proprio alcune settimane fa una ricerca, pubblicata dal Journal of Sexual Medicine, ha riaperto la discussione: “Il punto G è un mito propagandato dalle riviste e da alcuni terapisti”.
Ma oggi un gruppo di medici francesi torna alla ribalta, dedicando un convegno alla zona erogena più discussa di sempre. Secondo i ricercatori ci sono troppi falsi miti che generano confusione: non è detto che funzioni provocando l’orgasmo, non è vero che ha la stessa dimensione per tutte le donne e, infine, non si può dire che sia nello stesso posto per tutti.
Il medico francese in questione si chiama Sylvain Mimoun e ha smentito gli inglesi del King's College di Londra guidati dal ricercatore Andrea Burri che invece erano convinti che fosse il frutto dell'immaginazione di scienziati. “Il punto G esiste – spiega Mimoun – è la funzione a creare l'orgasmo. Se una donna pratica regolarmente la masturbazione ha più probabilità di scoprire anche questa zona che si trova, più o meno, a tre centimetri dall'entrata della vagina”. Insomma più si indaga, più ci sono probabilità che si scopra di averlo.
Ma allora il punto G esiste o non esiste? “La ricerca dei colleghi inglesi – spiega Emmanuele Jannini, autore dello studio che ne ha documentato l’esistenza, pubblicato nel 2008 sul Journal of sexual medicine – è basata su un sondaggio effettuato su oltre 900 coppie di gemelle britanniche, mono ed eterozigoti. I gemelli identici condividevano i geni ma non le sensazioni legate all’orgasmo”. Lo studio inglese, continua a spiegare l’esperto, ha tratto delle conclusioni su una conformazione anatomica senza indagarla dal punto di vista medico. “Per questo ci lascia perplessi”.
Certo che le discussioni non lasceranno tutto immutato. “Forse arriverà il momento in cui verrà ribattezzato. Non si parlerà più di punto G ma di zona. E interesserà tutta quell’area anatomica che comprende la parte interna del clitoride, corpi cavernosi come quelli del pene, le ghiandole di Skene e nervi che utilizzano gli stessi fattori biochimici dell’erezione maschile. Ma è inutile discutere dell’esistenza – conclude Jannini – perché resta il fatto che ci sono donne che riescono a provare l’orgasmo vaginale”. Insomma non resta che aspettare che il dibattito vada avanti per sapere se si parlerà ancora di punto G o di altro.
(Gennaio 28, 2010
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Il 'punto-G'? E' solo un mito A dare la notizia
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Posted:Jan 5, 2010 12:55 am
Last Updated:Dec 1, 2015 11:20 am
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Il 'punto-G'? E' solo un mito
A dare la notizia è la Bbc che cita uno studio
04 gennaio, 15:23
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Le notizie di scienza
ROMA - Il 'punto-g', croce e delizia di chi dell'amore vuol fare un'arte, sarebbe "solo un mito". A dare la destabilizzante notizia è la Bbc che cita uno studio pubblicato sul 'Journal of Sexual Medicine'. La 'sfuggente' zona erogena delle donne sarebbe solo un 'luogo della ragione' secondo il team del King's College di Londra che ha fatto uno studio su 1800 donne, non riuscendo a trovare prova scientifica della sua esistenza.
Una "immaginazione delle donne, incoraggiata dalle riviste e dai terapisti sessuali". Immediata la reazione della sessuologa Beverley Whipple, che molto ha avvalorato l'idea del punto-g. Secondo il suo giudizio lo studio fatto dai ricercatori del King's College "é pieno di crepe": avrebbero ignorato le esperienze delle lesbiche o delle donne bisessuali ed errato nel considerare gli effetti di avere differenti partner sessuali con differenti tecniche amatorie.
Alle donne prese a campione per lo studio - tutte coppie di gemelle mono o eterozigoti - è stato chiesto se ritenessero di avere o no il punto-g. Se in una gemella questo punto esiste - é la base dello studio - esisterà allo stesso modo in sua sorella, identica e con lo stesso patrimonio genetico. Ma questo non è emerso. Le gemelle monozigoti non hanno mostrato di condividere un punto-g, come pure le gemelle eterozigoti, che del loro patrimonio genetico hanno in comune solo una metà.
"E' da irresponsabili avvalorare l'esistenza di un qualcosa che non è stato mai provato e su questo esercitare pressione psicologica sulle donne e pure sugli uomini", dice il coordinatore dello studio Andrea Burri. Più 'morbida' la psicologa del sesso Petra Boynton che sdrammatizza: "Va bene cercare il punto-g, ma non preoccupatevi se non lo trovate".
Il Punto Grafenberg, o punto-g, fu così chiamato in onore del ginecologo tedesco Ernst Grafenberg, che per primo lo descrisse oltre 50 anni fa, allocandolo sulla parete frontale della vagina a un'altezza di circa 2 centimetri e mezzo. Recentemente ricercatori italiani hanno detto di essere riusciti a localizzarlo usando scanner a ultrasuoni. Secondo loro si tratterebbe di un'area con tessuti più densi all'interno della vagina. Gli specialisti, però, dicono che potrebbero esserci altre spiegazioni per questa diversa densità.
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Posted:Nov 10, 2009 12:58 am
Last Updated:May 7, 2024 12:21 am
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ANNE KOEDT
“The Myth of the Vaginal Orgasm”
Feminism in Our Time (1994)
In his 1910 work, Three Essays on the Theory of Sexuality, Sigmund Freud postulated that females have two distinct types of orgasms-a clitoral and a vaginal-and that the latter was preferable to, more mature than, the former. Well-adjusted women, he indicated, repressed clitoral sexuality at puberty and thereafter experienced vaginal orgasms exclusively. Although Freud offered no proof of this theory, it was spread by his disciples and by Freudian popularizers over the next few decades. Those women who admitted that they did not experience the approved (vaginal) sexual response were often labeled frigid neurotics who were denying their femininity and were in need of psychiatric assistance. Many women suffered deeply from a presumed failure to accept their feminine nature.
In 1968, feminist activist, artist, and writer Anne Koedt wrote a four-paragraph statement titled “The Myth of the Vaginal Orgasm: A Thesis for Future Study” and published it in the mimeographed feminist paper Notes from the First Year. The brief article had a stunning impact on readers. The vaginal orgasm, Koedt said, does not exist; the clitoris is the center .of female sexual pleasure. It was not so much that her message was news, for Koedt was essentially reiterating the widely publicized research findings of Masters and Johnson, which had been published two years earlier.! It was just that the full implications of these discoveries had yet to be assimilated by women.
Even before Masters and Johnson, doubts about Freud’s theory had surfaced. The pioneer of sex research, Alfred Kinsey,
‘William H. Masters and Virginia E. Johnson, Human Sexual Response
(Boston: Little, Brown, 1966).
[334] reported as early as 1953 that “the vaginal walls are quite insensitive,” and he bluntly termed the vaginal orgasm a “biologic impossibility. Earlier still, Ruth Herschberger wrote in her delightful and amusing feminist book, Adam’s Rib, “In the symphony of love, the lost chord is a small organ lying somewhat north of the vagina.”3
But such was the prestige of Freud that most people had simply accepted the reality of the vaginal orgasm. For example, one of Doris Lessing’s “free women” in The Golden Notebook (1962) speaks of the “real”-that is, vaginal-orgasm as opposed to “the sharp violence of the exterior orgasm.” And in Mary McCarthy’s The Group (1963), the character Dotty remarks that a clitoral climax “seemed to her almost perverted.” Anne Koedt expanded her essay for Notes from the Second Year (1970). She analyzed the social context in which a false, harmful account of female sexual development was produced and perpetuated over decades. Why did men maintain the fiction? Koedt asked. Why did women accept it? How would the truth affect the future of male-female sexual relations? “Koedt’s classic essay,” declared the authors of a 1986 book on changing sexual practices, “was no less than a declaration of sexual independence. “4
The following selection is excerpted from Notes from the Second Year.
‘Alfred Kinsey, et aI., Sexual Behavior in the Human Female (Philadelphia:
Saunders, 1953), pp. 580, 584.
‘Ruth Herschberger, Adam’s Rib (1948; reprint, New York: Harper & Row,
1970), p. 30.
4Barbara Ehrenreich, Elizabeth Hess, and Gloria Jacobs, Re-making Love
(Garden City, NY: Anchor PresslDoubleday, 1986), p. 70.
[335]
WHENEVER FEMALE ORGASM AND FRIGIDITY IS DISCUSSED, a false distinction is made between the vaginal and the clitoral orgasm. Frigidity has generally been defined by men as the failure of women to have vaginal orgasms. Actually the vagina is not a highly sensitive area and is not constructed to achieve orgasm. It is the clitoris which is the center of sexual sensitivity and which is the female equivalent of the penis.
I think this explains a great many things: First of all, the fact that the so-called frigidity rate among women is phenomenally high. Rather than tracing female frigidity to the false assumptions about female anatomy, our “experts” have declared frigidity a psychological problem of women. Those women who complained about it were recommended psychiatrists, so that they might discover their “problem”–diagnosed generally as a failure to adjust to their role as women.
The facts of female anatomy and sexual response tell a different story. There is only one area for sexual climax, although there are many areas for sexual arousal; that area is the clitoris. All orgasms are extensions of sensation from this area. Since the clitoris is not necessarily stimulated sufficiently in the conventional sexual positions, we are left “frigid.”
Aside from physical stimulation, which is the common cause of orgasm for most people, there is also stimulation through primarily mental processes. Some women, for example, may achieve orgasm thorugh sexual fantasies or through fetishes. However, while the stimulation may be psychological, the orgasm manifests itself physically. Thus, while the cause is psychological, the effect is still physical, and the orgasm necessarily takes place in the sexual organ equipped for sexual climax-the clitoris. The orgasm experience may also differ in degree of intensity-some more localized, and some more diffuse and sensitive. But they are all clitoral orgasms.
All this leads to some interesting questions about conventional sex and our role in it. Men have orgasms essentially by friction with the vagina, not the clitoral area, which is external and not able to cause friction the way penetration does. Women [336] have thus been defined sexually in terms of what pleases men; our own biology has not been properly analyzed.. Instead, we are fed the myth of the liberated woman and her vaginal orgasm-an orgasm which in fact does not exist.
What we must do is redefine our sexuality. We must discard the “normal” concepts of sex and create new guidelines which take into account mutual sexual enjoyment. While the idea of mutual enjoyment is liberally applauded in marriage manuals, it is not followed to its logical conclusion. We must begin to demand that if certain sexual positions now defined as “standard” are not mutually conducive to orgasm, they no longer be defined as standard. New techniques must be used or devised which transform this particular aspect of our current sexual exploitation.
Freud–A Father of the Vaginal Orgasm
FREUD CONTENDED THAT THE CLITORAL ORGASM was adolescent, and that upon puberty, when women began having intercourse with men, women should transfer the center of orgasm to the vagina. The vagina, it was assumed, was able to produce a parallel, but more mature, orgasm than the clitoris. Much work was done to elaborate on this theory, but little was done to challenge the basic assumptions. . . .
Once having laid down the law about the nature of our sexuality, Freud not so strangely discovered a tremendous problem of frigidity in women. His recommended cure for a woman who was frigid was psychiatric care. She was suffering from failure to mentally adjust to her “natural” role as a woman. Frank S. Caprio, a contemporary follower of these ideas, states: “. . . whenever a woman is incapable of achieving an orgasm via coitus, provided her husband is an adequate partner, and prefers clitoral stimulation to any other form of sexual activity, she can be regarded as suffering from frigidity and requires psychiatric assistance. The explanation given was that women were envi[337]ous of men-”renunciation of womanhood.” Thus it was diagnosed as an anti-male phenomenon.
It is important to emphasize that Freud did not base his theory upon a study of woman’s anatomy, but rather upon his assumptions of woman as an inferior appendage to man, and her consequent social and psychological role. In their attempts to deal with the ensuing problem of mass frigidity, Freudians created elaborate mental gymnastics. Marie Bonaparte, in Female Sexuality, goes so far as to suggest surgery to help women back on their rightful path. Having discovered a strange connection between the nonfrigid woman and the location of the clitoris near the vagina,
it then occurred to me that where, in certain women, this gap was excessive, and clitoridal fixation obdurate, a clitoridalvaginal reconciliation might be effected by surgical means, which would then benefit the normal erotic function. Professor Halban, of Vienna, as much a biologist as surgeon, became interested in the problem and worked out a simple operative technique. In this, the suspensory ligament of the clitoris was severed and the clitoris secured to the underlying structures, thus fixing it in a lower position, with eventual reduction of the labia minora.
But the severest damage was not in the area of surgery, where Freudians ran around absurdly trying to change female anatomy to fit their basic assumptions. The worst damage was done to the mental health of women, who either suffered silently with self-blame, or flocked to the psychiatrists looking desperately for the hidden and terrible repression that kept from them their vaginal destiny.
Lack of Evidence?
ONE MAY PERHAPS AT FIRST CLAIM that these are unknown and unexplored areas, but upon closer examination this is certainly not true today, nor was it true even in the past. For example, men have known that women suffered from frigidity often during intercourse. So the problem was there. Also, there is much specific evidence. Men knew that the clitoris was and is the essential organ for masturbation, whether in or adult women. So obviously women made it clear where they thought their sexuality was located. Men also seem suspiciously aware of the clitoral powers during “foreplay,” when they want to arouse women and produce the necessary lubrication for penetration. Foreplay is a concept created for male purposes, but works to the disadvantage of many women, since as soon as the woman is aroused the man changes to vaginal stimulation, leaving her both aroused and unsatisfied.
It has also been known that women need no anesthesia inside the vagina during surgery, thus pointing to the fact that the vagina is in fact not a highly sensitive area. .
Today, with extensive knowledge of anatomy, with Kinsey, and Masters and Johnson, to mention just a few sources, there is no ignorance on the subject. There are, however, social reasons why this knowledge has not been popularized. We are living in a male society which has not sought change in women’s role. . . .
Women Who Say They Have Vaginal Orgasms
Confusion
Because of the lack of knowledge of their own anatomy, some women accept the idea that an orgasm felt during “normal” intercourse was vaginally caused. This confusion is caused by a combination of two factors. One, failing to locate the center of the orgasm, and two, by a desire to fit her experience to the [339] male-defined idea of sexual normalcy. Considering that women know little about their anatomy, it is easy to be confused.
Deception
The vast majority of women who pretend vaginal orgasm to their men are faking it to, as Ti-Grace Atkinson says, “get the job.” In a new best-selling Danish book, I Accuse (my own translation), Mette Ejlersen specifically deals with this common problem, which she calls the “sex comedy.” This comedy has many causes. First of all, the man brings a great deal of pressure to bear on the woman, because he considers his ability as a lover at stake. So as not to offend his ego, the woman will comply with the prescribed role and go through simulated ecstasy. In some of the other Danish women mentioned, women who were left frigid were turned off to sex, and pretended vaginal orgasm to hurry up the sex act. Others admitted that they had faked vaginal orgasm to catch a man. In one case, the woman pretended vaginal orgasm to get him to leave his first wife, who admitted being vaginally frigid. Later she was forced to continue the deception, since ob\vously she couldn’t tell him to stimulate her clitorally.
Many more women were simply afraid to establish their right to equal enjoyment, seeing the sexual act as being primarily for the man’s benefit, and any pleasure that the woman got as an added extra.
Other women, with just enough ego to reject the man’s idea that they needed psychiatric care, refused to admit their frigidity. They wouldn’t accept self-blame, but they didn’t know how to solve the problem, not knowing the physiological facts about themselves. So they were left in a peculiar limbo.
Again, perhaps one of the most infuriating and damaging results of this whole charade has been that women who were perfectly healthy sexually were taught that they were not. So in addition to being sexually deprived, these women were told to blame themselves, when they deserved no blame. Looking for a cure to a problem that has none can lead a woman on an endless path of self-hatred and insecurity. For she is told by her analyst [340] that not even in her one role allowed in a male society-the role of a woman-is she successful. She is put on the defensive, with phony data as evidence that she better try to be even more feminine, think more feminine, and reject her envy of men. That is, shuffle even harder, baby.
Why Men Maintain the Myth
1. Sexual Penetration Is Preferred
The best stimulant for the penis is the woman’s vagina. It supplies the necessary friction and lubrication. From a strictly technical point of view this position offers the best physical conditions, even though the man may try other positions for variation.
2. The Invisible Woman
One of the elements of male chauvinism is the refusal or inability to see women as, total, separate human beings. Rather, men have chosen to define women only in terms of how they benefited men’s lives Sexually, a woman was not seen as an individual wanting to share equally in the sexual act, any more than she was seen as a person with independent desires when she did anything else in society. Thus, it was easy to make up what was convenient about women; for on top of that, society has been a function of male interests, and women were not organized to form even a vocal opposition to the male experts.
3. The Penis as Epitome of Masculinity
. . . To the extent that men try to rationalize and justify male superiority through physical differentiation, masculinity may be symbolized by being the most muscular, the most hairy, the deepest voice, and the biggest penis. Women, on the other hand, [341] are approved of (i.e., called feminine) if they are weak, petite, shave their legs, have high soft voices, and no penis.
Since the clitoris is almost identical to the penis, one finds a great deal of evidence of men in various societies trying to either ignore the clitoris and emphasize the vagina (as did Freud), or, as in some places. . . , actually performing clitoridectomy. Freud saw this ancient and still practiced custom as a way of further “feminizing” the female by removing this cardinal vestige of her masculinity. . . .
4. Sexually Expendable Male
Men fear that they will become sexually expendable if the clitoris is substituted for the vagina as the center of pleasure for women. Actually this has a great deal of validity if one considers only the anatomy. The position of the penis inside the vagina, while perfect for reproduction, does not necessarily stimulate an orgasm in women because the clitoris is located externally and higher up. Women must rely upon indirect stimulation in the “normal” position.
Lesbian sexuality could make an excellent case, based upon anatomical data, for the extinction of the male organ. Albert Ellis says something to the effect that. a man without a penis can make a woman an excellent lover.
Considering that the vagina is very desirable from a man’s point of view, purely on physical grounds, one begins to see the dilemma for men. And it forces us as well to discard many “physical” arguments explaining why women go to bed with men. What. is left, it seems to me, are primarily psychological reasons why women select men at the exclusion of women as sexual partners.
5. Control of Women
One reason given to explain the. . . practice of clitoridectomy is that it will keep the women from straying. By removing the sexual organ capable of orgasm, it must be assumed that her sexual drive will diminish. Considering how men look upon their [342] women as property, particularly in very backward nations, we should begin to consider a great deal more why it is not in the men’s interest to have women totally free sexually. The double standard, as practiced for example in Latin America, is set up to keep the woman as total property of the husband, while he is free to have affairs as he wishes.
6. Lesbianism and Bisexuality
Aside from the strictly anatomical reasons why women might equally seek other women as lovers, there is a fear on men’s part that women will seek the company of other women on a full, human basis. The establishment of clitoral orgasm as fact would threaten the heterosexual institution. For it would indicate that sexual pleasure was obtainable from either men or women, thus making heterosexuality not an absolute, but an option. It would thus open up the whole question of human sexual relationships beyond the confines of the present male-female role system.
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We Vibe
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Posted:Nov 3, 2009 11:19 am
Last Updated:Jan 21, 2014 6:47 am
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LAS VEGAS--(Business Wire)--
The We-Vibe adult lifestyle toy is creating a lot of buzz and generating plenty
of heat at AEE 2009 (Jan. 8 - 11, Sands Expo Center, Hall G, Booth B1123). Top
toy in North American and U.K. adult novelty markets, the We-Vibe is an ideal
gift for that special someone in your life. Love Honey, a top website in
Britain, says the We-Vibe ranked # 1 on 5,000 wish lists and called the tiny
device "the ultimate couple's vibe and a smash hit success with both men and
women." Josey Vogels of My Messy Bedroom asked several independent Canadian sex
stores for their sex toys picks for 2008, the We-Vibe came out on top. The
We-Vibe, which was launched in early 2008, provides women with both internal and
external stimulation while making love. The purple, medical-grade silicone toy
boasts innovative features not currently available anywhere else in the
industry. Unlike typical toys that replace the man, the We-Vibe is worn by women
for dual vibrations during intercourse - strapless and hands-free, G-spot and
clitoral stimulations. Men love it, too!
Elegant and discreet in size, the "C" shape We-Vibe is rechargeable, runs two
hours, has two speeds, two motors and is patent pending worldwide. The We-Vibe
is lead-free RoHS certified, WEEE compliant, phthalate free and carbon neutral.
Completely encased in medical-grade silicone, the We-Vibe is soft, flexible and
comfortably worn. It lends itself to foreplay and a variety of creative uses.
Viewers of Sue Johanson`s Talk Sex with Sue voted the We-Vibe Top Toy of the
Year in April. Then in October, the We-Vibe took the Most Innovative Product of
the Year award at the 2008 International Venus show in Berlin, Germany.
The We-Vibe was invented by a couple from a small town in Ontario, Canada, who
mortgaged their home and used their life savings to turn their dream into
reality. For several years, Bruce and Melody Murison worked secretly on the toy
without telling family and friends as they were concerned about the potential
stigma associated with the sex-toy industry. That all changed, when a local
newspaper ran a front-page story on what the former hi-tech employees had been
up to. The Murisons were relieved to receive nothing but congratulations from
neighbours and friends.
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How to help your female partner have orgasms
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Posted:Oct 12, 2009 8:14 am
Last Updated:Aug 11, 2010 10:00 am
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How to help your female partner have orgasms
Written by Dr David Delvin, GP and family planning specialist and Christine Webber, psychotherapist
These days most women want orgasms. That wasn't always the case. Not much more than a generation ago, many adult females simply didn't have climaxes - and a lot of them weren't bothered about it.
Some doctors claimed that, for a huge proportion of women, it was 'normal' to have no experience of orgasm. Indeed, as late as the 1970s there were still some who maintained that the female orgasm didn't exist - and was simply a myth made up by the media.
All that has changed now. These days, medical opinion is that every woman should be able to have orgasms - if she wants to. Furthermore, the view of most sex experts is that the majority of women are capable of multiple orgasms - if they wish to have them. In general, the ability to have multiple orgasms is greater in more mature women.
What is a female orgasm?
We're writing this explanation in the assumption that you - the reader - are male. But what follows will be of interest to a lot of female readers too.
What happens in a woman's body during a climax is very like what happens in your (male) body when you ejaculate. In other words, there's a feeling of increasing excitement, building up to a point where everything 'blows' in a great blast of ecstasy. This 'orgasmic moment' is characterised by surges of contractions in the sex organs, occurring almost every 0.8 seconds.
Men are well aware that these throbs of pleasure are accompanied by the pumping out of spurts of seminal fluid. Obviously this doesn't happen in women.
A few females do produce some fluid at orgasm, but the impression given in so many erotic stories that most women 'ejaculate' is not correct. Only a minority of females do this.
Multiple orgasm
The other big difference between male and female orgasm is this: after the first climax, many women can 'come' again, often within a minute or two.
This ability is extremely rare in males. Relatively few young women can achieve multiple orgasm, because it's an ability that usually has to be learned. But with the help of a skilled lover, most women can eventually achieve the capacity for multiple orgasms - if they so desire.
Bringing women to a climax
For men perhaps the most important thing to realise about female climaxes is that with women, it's not a mechanical thing - as it generally is with men.
You see, most males will ejaculate quite quickly if they have their penises rubbed. This applies even if the circumstances aren't very romantic - or even if they don't particularly like the person who's doing the rubbing! Women are not like this. Female orgasm isn't a push-button response. The conditions have to be right.
Although females vary, many women need the following if they're going to reach a climax easily:
•a romantic atmosphere
•pleasant, comfortable surroundings
•a partner who they really like
•a feeling of being wanted and appreciated
•a good flow of natural lubrication - so that the delicate female parts don't get sore
•a skilled partner who knows how to stimulate the clitoris.
. Unless you can provide the above, you are not going to have great success in giving your partner orgasms.
Please bear in mind that - contrary to what many men think - sexual intercourse by itself is not likely to produce an orgasm. This is because intercourse alone is not very good at stimulating the woman's clitoris. Nearly all females need additional stimulation of the clitoris by fingers or mouth.
What to do
In summary, here's what to do if you want to bring your partner to orgasm regularly:
•don't be in a rush.
•don't be too demanding - it's not an Olympic event.
•talk to your partner, and ask her what she wants you to do to her.
•always create a romantic atmosphere.
•make sure that everything is comfortable and nice for her.
•give her lots of kisses and cuddles before you even think about making any approach to her sexual area.
•when you do start to stroke, rub or kiss her genitals, don't rush into 'attacking' her clitoris. Take things gently, and see what she wants.
•use her own natural lubrication to moisten her clitoris. (If she is over 40, it may be a good idea to use some additional lubrication from a chemist or a sex shop).
•remember that stimulation of the clitoris is the key to female orgasm.
•sometimes encourage her to 'run' your sex sessions. You can learn a lot by watching how she stimulates herself or by really listening to her when she suggests a sex position, or a particular caress
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Female climax (english)
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Posted:Oct 8, 2009 12:34 am
Last Updated:May 7, 2024 12:21 am
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Thanks to the Internet there are literally volumes of information to be found on this subject. Those interested in furthering their knowledge will find many valuable resources online. Surprisingly not only men, but also more than a few women don't completely understand or appreciate the process. This circumstance should be of little surprise to anyone considering that there has been, and continues to be a good deal of disagreement even among "experts" on the subject of female orgasm.
The questions are innumerable... How does it happen? Is every woman able to have this experience? What does climax feel like? Are there variations of orgasm? Why does it take longer for females to achieve climax?
What happens during climax
After a woman becomes sexually aroused, her heart beats faster while her breathing quickens. Often, she'll tighten various muscles all over her body. Her breasts usually enlarge somewhat, the nipples tend to stand out while the areolas become noticeably enlarged. Some women flush red on their face, neck and chest. The visible part of the clitoris also swells slightly.
Secretions occur inside and at the opening of the vagina. Her labia flatten and open. The vagina lengthens and widens internally, changing what was a potential space into more of an actual space. These vaginal changes are mainly a result of a rush of blood to the pelvic area -- called engorgement -- which provides a generally pleasurable warmth in a female's genital area.
As her arousal increases, so does engorgement as well as most of the changes mentioned above becoming more pronounced. The one area that doesn't follow this pattern is the clitoris. Instead of continually swelling, it actually begins to retract under the clitoral hood and decreases in length by about 50%. This is a sign that orgasm is imminent for most women, as long as optimal stimulation continues.
The orgasm itself begins with strong muscle contractions. These contractions can be finished within four seconds or last up to about 15 seconds. They tend to occur at intervals of 0.8 seconds. Also, the inner two-thirds of the vagina usually open up even more, while the uterus contracts.
During orgasm, skin flushing generally reaches its maximum. Muscles may keep contracting, while blood pressure, heart rate and respiratory rate continue to rise. Some women make sounds reflecting the pleasure they are experiencing.
Signs confirming orgasm
Rhythmic muscle contractions occur in the outer third of the vagina, the uterus and anus. The first muscle contractions are the most intense, and occur at a rate of about 1 per second. As the orgasm continues, the contractions become less intense and occur at a more random rate.
A mild orgasm may have 3 -5 contractions, an intense orgasm 10 -15.
The "sex flush" (redness) becomes even more pronounced and may cover a greater percentage of the body.
Muscles throughout the body may contract during orgasm, not just those in the pelvic area.
Some women will emit or spray some fluid from their urethra during orgasm. This is often called female ejaculation.
A woman's facial expression may indicate that she is in pain when she is having a pleasurable orgasm.
At the peak of orgasm the entire body may become momentarily rigid.
What does orgasm feel like?
Women who have never experienced orgasm, and women who are not sure if they have, often ask, "What does an orgasm feel like?" This is a hard, if not impossible, question to answer. Imagine trying to explain to someone what it feels like to sneeze or yawn. Not easy to do. How our senses and brain interpret physical stimuli is subjective, that is dependent solely on the individual's perceptions. Subjective reports frequently mention a sensation of tingling in the spine, brain, and genital areas. While some women relay an experience being on the verge of passing out, others report a level of enjoyment only somewhat less than that of "the earth moving". If a woman has experienced some form of nerve damage, she may not be able to tell if she has had an orgasm.
Female sensual receptors
Although it's true that the entire body is in some way involved during climax, the key sensual receptor will always be the clitoris. Without engaging the "clit" directly or indirectly, there can be no prospect of orgasm. It seems difficult, particularly for men to understand that something as diminutive as the clit could be so vitally important. How could this tiny, almost external appendage be infinitely more sensitive than the vagina itself?
Intuition would make you believe that the lining or walls of the vagina are somehow more akin to the tip penis. Following that logic these two matching surfaces would engage one another during intercourse... resulting in ultimate mutual pleasure, physically and emotionally. Yet for some reason mother nature has played a trick. During intercourse primarily the emotional element comes into play, as the female creates a physical union with male.
There is a simple but not necessarily well known explanation for this circumstance. Unlike the glands of the penis, the vagina has relatively few sensual receptors. Ironically, the deeper the penetration, the fewer the receptors. The relatively few nerve receptors which do exist in the vagina are actually located to the upper third; which in many women may be only marginally sensitive at best.
For a woman to achieve climax the clit must be stimulated in some fashion. This can be accomplished in two ways, directly or indirectly. With the indirect method the males pubic bone may push up against the clit while thrusting during intercourse. Or the penis may rub against the vulva, which because of its proximity to the clit, may result in indirect stimulation. Considering these circumstances it should be evident that indirect stimulation of the clit is not very efficient. It's actually a testimonial to the clit's remarkable sensitivity that indirect stimulation is even sufficient to produce climax for about 30 - 40% of women. Depending on the result of any particular survey.
By most accounts the clit is the counterpart of the tip or "glans" of the penis, with three primary differences: a) the urethra does not pass though the clit. b) it's smaller in size. 3) it's significantly more sensitive due to the greater number of nerve receptors (per square inch) than those found on the glans of the penis.
In this case it should be fair to assume that it's not possible for the majority of women to reach climax solely as a result of intercourse in the missionary position (face to face).
What might be the alternative?
Any position which allows the male partner easy and unrestricted access to the clit. For example: with the male laying on his back, and the female straddling his waist (facing him). In this position it's easily possible for the female to engage in thrusting, while allowing the male to directly stimulate her clit with his fingers.
Another alternative... more secure couples may decide to engage in intercourse with the male entering from the rear. With the female positioned in a forward kneeling position, she would have one hand free. This would allow her to stroke her clit to the point of full climax in concert with the thrusting action of her partner. The Application of this technique may make it possible for the couple to coordinate their efforts of reaching that elusive and highly prized "simultaneous" orgasm.
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Le posizioni dell'amore
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Posted:Oct 6, 2009 10:58 am
Last Updated:May 7, 2024 12:21 am
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in Sotto le lenzuola (www.libero.it)
Se dopo la cenetta romantica si passa al "dolce" occhio a non rompere la magia. Ciò che piace a lui non è detto piaccia a lei e viceversa: in tema di sex position i gusti possono essere molto diversi
L'atmosfera è quella giusta, la cenetta romantica e la conversazione perfetta. E' probabile che si passi al "dolce". E senza rendercene conto ci si trova in camera da letto o sul tappeto del salotto, divorati dalla passione. Occhio però perché il momento è delicato e basta poco per rompere la magia. Perché ciò che piace a lui forse lascia un po' freddina lei e viceversa. Regole fisse in materia non ce ne sono, anzi qui regna la fantasia. Niente Kamasutra se non sappiamo com'è a letto: in tema di posizioni sessuali i gusti possono essere molto diversi.
Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare la posizione del missionario (faccia a faccia, la donna sdraiata sulla schiena e l'uomo sopra), continua a riscuotere numerose adesioni da parte di entrambi i sessi. E' una posizione che solo noi umani pratichiamo e consente all'uomo di controllare bene la penetrazione, il ritmo dei movimenti e quindi delle sensazioni, e alla donna di abbandonarsi completamente a baci e carezze. Per ottenere una migliore stimolazione del clitoride la donna può muovere il bacino e le gambe. Se la posizione è ideale per innamorati romantici non altrettanto lo è per il raggiungimento dell'orgasmo.
Lui ne va matto. Si tratta del "doggy style" o "alla pecorina" oppure ancora "alla pecorella". Forse una delle query più gettonate in rete. La donna si mette a carponi o "a quattro zampe" e l'uomo dietro di lei la penetra. In questo modo lui può accarezzarle i seni, il clitoride, e può avere sia un rapporto vaginale che anale. E' la posizione di accoppiamento di molti mammiferi e la forte connotazione animalesca la rende poco apprezzata da alcune donne che lamentano poca libertà nei movimenti mentre vorrebbero maggiore tenerezza dal partner durante l'atto sessuale.
Lui è sdraiato sulla schiena mentre la donna è sopra di lui. E' una posizione molto apprezzata dalle donne perché consente loro di condurre le danze. Ritmo, movimenti e profondità della penetrazione sono controllati dalla donna "on top", inoltre anche il clitoride è stimolato dal contatto con il pube di lui. Questa posizione non dispiace nemmeno a lui che può godere di una vista imperdibile sul corpo di lei: l'espressione del viso, i seni.
Nella posizione del cucchiaio la donna si sdraia sul fianco con le gambe piegate ad angolo. L’uomo si accosta dietro di lei per penetrarla. Una posizione che non richiede prestazioni da atleta e favorisce la tenerezza e l'intimità nella coppia. La penetrazione non è profonda, mentre la donna si lascia sommergere dal piacere dei baci che lui le può dare sulla nuca e dietro le orecchie, e dalle carezze. La donna può inoltre guidare la mano del compagno per raggiungere più rapidamente l’orgasmo. Una posizione ideale per un risveglio in dolcezza.
De gustibus, si diceva un tempo. Il detto è valido anche a letto. L'erotizzazione dei media ci porta spesso a credere che per avere una vita sessuale soddisfacente si deve provare a imitare le prestazioni di Rocco Siffredi: niente di più errato, sostengono gli esperti. Tutto è possibile ma niente è un obbligo. Ognuno ha diritto ad avere preferenze e avversioni, aspetti importantissimi da non dimenticare quando si arriva al magico momento
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L'orgasmo irrangiugibile
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Posted:Oct 6, 2009 2:57 am
Last Updated:May 7, 2024 12:21 am
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L'orgasmo irraggiungibile
in Sotto le lenzuola (tratto da www.libero.it)
Non tutte le donne riescono a raggiungere l'apice del piacere. Ma soprattutto non tutte le donne ci riescono a ogni rapporto sessuale. Fingere? Capita a tutte. Ma come fare per divertirsi sempre? Ed è proprio necessario venire tutte le volte? Dì la tua
Per le donne non è come per gli uomini, si sa. Un rapporto sessuale completo non è garanzia di piacere. Sotto le lenzuola lei ha qualche difficoltà in più a raggiungere l'apice del piacere. Certo, i tempi sono cambiati e rispetto alle nostre nonne ormai le donne di oggi si sono emancipate, hanno imparato a chiedere, a spiegare che cosa piace e cosa no, a raggiungere il piacere non solo attraverso la penetrazione. Anche per via orale, da sole, con la stimolazione manuale. Ma sono ancora tante le donne che hanno problemi a raggiungere l'orgasmo. Fingere è davvero una buona idea? No, non lo è affatto. Per due motivi findamentali: perché l'orgasmo è un diritto anche per lei e perché fingendo si dà un messaggio sbagliato al partner, gli si fa credere che tutto quel che ha fatto va bene per portarci al piacere. E la prossima volta commetterà gli stessi errori se non gli diamo indicazioni corrette. Ecco le vostre testimonianze:
Ringod (maschio) è quasi disfattista: «A dire la verità io credo che le donne non abbiano mai provato un orgasmo con gli uomini! Le donne provano orgasmo solo con la masturbazione, ma in questo caso ci vuole tanta pazienza e tanto tempo a disposizione perchè devono impiegare per lo meno un'oretta. ecco perchè alle donne il sesso non interessa proprio per niente, non godono!». Charlotte rimbalza l'accusa: «Una domanda sorge spontanea: non è che se tante donne o compagne si rifutano di fare sesso sia colpa del loro uomo che non è capace di soddisfarle?». Ely dà una spiegazione pratica: «Mio marito ogni tanto si crede di stare dentro ad un film porno e mi chiede cose che a me non piacciono per niente.. non lo sopporto! Anche perchè la maggior parte delle cose che succedono dentro ad un film porno, nella realtà alle donne non fa godere neanche un po'!». Silvia punta tutto sulla preparazione: «Per me i preliminari sono indispensabili per raggiungere l'orgasmo, perchè solo dopo la massima eccitazione arriva il piacere più intenso».
Ma allora c'è un rimedio? C'è modo di aiutare le donne a raggiungere l'apice? Sì c'è. Il primo trucco è imparare a conoscere il proprio corpo. Raggiungere il piacere attraverso la masturbazione è fondamentale. Pensate esista il Viagra solo per gli uomini? Anche per le donne c'è un aiutino chimico, si chiama O, è un gel stimolante della Durex che aiuta a raggiungere il piacere. Ne abbiamo parlato in passato.
Un po' di gel sulle parti intime, un po' di relax, un po' di tempo da dedicarsi per scoprire le gioie della stimolazione manuale. Non c'è nulla di cui vergognarsi. Se invece l'incontro avviene con il partner, è importante non avere aspettative e affrontare il rapporto nella massima rilassatezza, concentrandosi solo sulle sensazioni (anche in questo caso si può utilizzare il gel). Affidarsi a un partner esperto può essere di grande aiuto, magari domandandogli anche un rapporto orale, che poi è il modo più semplice per una donna per raggiungere l'apice. Certo non bisogna avere timore di provare piacere e di mostrarsi al partner nel momento in cui si perdono tutte le inibizioni. Molte donne hanno vergogna del proprio orgasmo e questo naturalmente costituisce un freno psicologico notevole. Per amare bisogna andarsi. Pe provare piacere bisogna lasciarsi andare. Non esistono altre regole.
A noi, però, interessano le vostre esperienze. Raccontatecele nello spazio "commenti". Avete mai problemi a raggiungere l'orgasmo? Li avete risolti? Come affrontate il momento dell'incontro sessuale con il partner?
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Notizie dalla stampa: orgasmo femminile e uomini
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Posted:Oct 5, 2009 11:01 am
Last Updated:May 7, 2024 12:21 am
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Allenati e soddisfatti
in Sotto le lenzuola (da www.libero.it)
Se avete una vita sessuale soddisfacente ma volete di più, se ambite a prove di resistenza da rimanere senza parole e senza fiato, se il vostro sogno è raggiungere "orgasmi multipli", il segreto è tutto nascosto in alcuni semplici esercizi fisici
L’allenamento serve. Anche a letto. E visto che tanto la ginnastica a corpo libero e il lavoro aerobico e cardiovascolare male non fanno, perché non approfittarne aggiungendo alcuni esercizi mirati per migliorare la resistenza fisica necessaria per prove ginniche degne dei più grandi amateur e divertirsi sotto le lenzuola con amplessi mai visti prima. I consigli che seguono sono per gli uomini, per migliorare le loro prestazioni. Quindi signore, leggeteli e poi sottoponete i vostri compagni al "duro" allenamento:
Migliorare la "spinta"
L’asse: sdraiatevi supini su un tappetino. Sollevatevi poggiando il peso sulla punta dei piedi e sugli avambracci, assicurandovi che spalle e schiena siano perfettamente paralleli al pavimento. Mantenere questa posizione per due minuti focalizzando l’attenzione sulla schiena, che deve essere sempre dritta, e gli addominali contratti.
La palla svizzera: sedetevi sulla punta della palla svizzera, mani dietro la testa e addominali contratti. Lentamente sollevate la parte superiore del corpo fino a sentire una forte tensione nei muscoli addominali. Ritornate quindi nella posizione di partenza e ripetete l'esercizio. Per una sfida in più è possibile aggiungere un peso da tenere all'altezza della testa mentre si esegue l'esercizio.
Le gambe: sdraiati sulla schiena sollevare le gambe ben tese fino a raggiungere un angolo di 90° riseptto al pavimento per poi ritornare nella posizione di partenza senza però toccare il pavimeto. Tutto l'esercizio deve essere eseguito con movimento lento e per prevenire il mal di schiena cercare di tenerla piatta, premuta contro il tappeto.
I benefici: una "spinta" forte e ben controllata può migliorare e rendere decisamente più intenso il piacere di entrambi. Con addominali deboli e muscoli non allenati semplicemente non si ha la forza necessaria per rendere la penetrazione efficace, ma con un paio di settimane di allenamento tutto cambierà.
Rendere "speciale" la classica posizione lui sopra, lei sotto
Parola d'ordine: flessioni, flessioni, flessioni, un esercizio che tutti bene o male conoscono fin dai tempi della scuola. Oltre a quelle a due mani è possibile aumentare la difficoltà eseguendole con una sola mano o con l'applauso, con un apanca inclinata o allargando le braccia per far lavorare anche i tricipidi.
I benefici: rafforzando pettorali e tricipiti, potrete aumentare la vostra capacità di rimanere in posizione sollevata rispetto alla vostra compagna per potervi concentrare meglio sul vostro e suo piacere, e per poterla guardare dritto negli occhi ed eccitarvi reciprocamentecon lo sguardo.
Intensificare il piacere quando lei è seduta su di voi
Squat: sono gli esercizi ideali per migliorare le prestazioni in questa posizione. Appoggiare un bilanciere sulle spalle (se non lo avete in casa potete fare anche senza) e tenendo la schiena ben dritta piegare le ginocchia il più in basso possibile. Va bene anche se ci si piega un po’ in avanti, l’importante è non inarcare la schiena. Ritornare nella posizione di partenza e poi ripetere l’esercizio.
Piegamenti: appoggiare un bilanciere a terra di fronte a voi. Stare con i piedi divaricati, un po' di più rispetto all'ampiezza delle spalle. Chinarsi, tenendo le ginocchia leggermente piegate, afferrare il bilanciere con entrambe le mani e, contraendo i glutei, sollevare il bilanciere fino a tornare in posizione eretta, tenendo la schiena dritta. Ritornare quindi nella posizione di partenza e ripetere.
Affondi: tenere un paio di manubri e fare un grande passo in avanti. Abbassarsi lentamente e piegare il ginocchio fino a quando la gamba anteriore non avrà formato un angolo di 90° col pavimento. Rimanere fermi in questa posizione e ripetere il movimento con il piede opposto. Per prevenire lesioni, bisogna fare attenzione che le ginocchia non vadano oltre le dita dei piedi.
I benefici: Molti uomini commettono l’errore di lasciare che la donna faccia tutto il “lavoro” quando si fa l’amore in questa posizione. Invece se lui usa i glutei per sollevare e abbassare il bacino e accompagnare i movimenti di lei, il piacere raddoppia. Inoltre: se le chiederete di rimanere ferma lasciando a voi campo libero, lei sentirà davvero di essere penetrata fino in profondità.
Ridurre i tempi di recupero dopo un’intenso “sforzo”
Gli sprint: camminare su di una pedana o pedalare su una cyclette o una bike o utilizzare una macchina ellittica a un ritmo lento da 6 secondi a 2 minuti. Poi aumentare l’intensità dell’esercizio sforzandosi al massimo per 30/60 secondi, quindi tornare alla velocità iniziale, ripetendo poi l’esercizio una decina di volte in un’ora. Se vi allenerete in questo modo per una o due volte alla settimana sarete in perfetta forma fisica quando lei vi chiederà il bis.
I benefici: non avere sufficiente stamina può uccidere il sesso in un secondo. Se siete troppo stanchi dopo 10 minuti non potrete farle raggiungere l’orgasmo multiplo che lei desidera. Il modo migliore per ovviare a questo problema è allenarsi con intelligenti esercizi di cardio-fitness. Il che non significa correre sul tapis rouland tutto il giorno, ma abituare il fisico a recuperre in fretta.
Sarete stupiti di quanto ciò che si fa in palestra, più che inventarsi nuove posizioni, può influenzare il sesso e di come ci si sente quando si è in perfetta forma fisica. Non solo il piacere che potrete regalarle sarà senza precedenti, ma anche i vostri orgasmi si intensificheranno.
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